Sospese le operazioni di recupero dei corpi dei due alpini morti sul Gran Sasso

Il forte vento ha impedito le operazioni di recupero delle salme dei due giovani alpini morti sul Gran Sasso dopo essere scivolati e caduti per qualche centinaio di metri durante un'escursione. Le squadre di soccorso a terra hanno predisposto i corpi per l'imbarco sull'elicottero, ma il forte vento ha impedito l'uso del verricello. Assicurate al terreno le barelle con le salme i soccorritori sono tornati alla base. Riproveranno domani o dopodomani, condizioni meteo permettendo.

«Quei ragazzi, noi soccorritori, non li avremmo voluti lasciare neanche la prima notte al buio e al freddo lassù, si figuri la seconda. terribile averli trovati, e per questo aver tirato un sospiro di sollievo, e poi rendersi conto di non poterli recuperare subito. Fa male» ha dichiarato Gianluca Facchetti, medico del Cnsas che ha accertato il decesso dei due giovani. In mattinata sono giunti all'Aquila dalla Puglia i famigliari dei giovani.

«Erano due bravissimi ragazzi, orgogliosi della loro professione e di appartenere al corpo degli Alpini - racconta il tenente colonnello Pietro Piccirilli - Erano esperti perchè addestrati, non sappiamo cosa sia successo sul Gran Sasso dove erano andati in un momento libero dal servizio». Cordoglio è stato espresso da tutto il mondo alpino tramite Carlo Frutti, segretario del Comitato organizzatore dell'Adunata Alpini L'Aquila 2015, e dal Capo di Stato Maggiore dell' Esercito, Generale di Corpo d'Armata Claudio Graziano.

 



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