Morto a Parigi il cardinale Bernard Agré

All’età di ottantotto anni, il 9 giugno scorso, è morto a Parigi il cardinale Bernard Agré.
Nato nel 1926 a Monga (Costa D’Avorio), nell'Arcidiocesi di Abidjan, viene nominato dapprima vescovo di Man l'8 giugno 1968, poi nel 1992 vescovo nella Diocesi di Yamoussoukro, infine Arcivescovo di Abidjan nel 1994 (nel 2006 rinuncia all’incarico).
Giovanni Paolo II lo crea e pubblica Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Giovanni Crisostomo a Monte Sacro Alto.
Il cardinale Bernard Agré viene premiato da Marco Eugenio Di Giandomenico, in qualità di presidente del Premio Etica e Società dell’Ente Ethicando di Milano, il 2 febbraio 2011, con la seguente motivazione:
« Sua Eminenza Cardinale Bernard Agré, creato e pubblicato Cardinale da Giovanni Paolo II nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Giovanni Crisostomo a Monte Sacro Alto, ha da sempre profuso un rilevante impegno nell’apostolato cattolico, nella diffusione della cultura cristiana e nella valorizzazione della persona umana senza alcuna distinzione etnica, politica e religiosa in una Regione geopolitica complessa e problematica come la Costa D’Avorio in particolare e l’Africa, in generale.
Egli stesso si è fatto “ponte” di molteplici iniziative umanitarie e culturali, collegando persone, situazioni, eventi, idee, sempre nell’ottica di un “amore” sincero e incondizionato per l’essere umano e per le sue opere, quest’ultime in quanto “occasioni” per la sua elevazione spirituale, prestando la maggiore attenzione per le persone più fragili e svantaggiate ».
Papa Francesco, in un telegramma indirizzato al cardinale Jean-Pierre Kutwa, ricorda il cardinale Bernard Agré come appresso: « Lo scomparso Cardinale si è dimostrato un uomo di Dio appassionato dell’annuncio del Vangelo e dello sviluppo umano e spirituale delle persone ».
« L’ho incontrato per la prima volta a Milano il 2 febbraio 2011 nell’occasione del Premio Etica e Società – commenta Marco Eugenio Di Giandomenico - e siamo diventati subito amici. Ci siamo visti molte altre volte e abbiamo condiviso varie iniziative umanitarie in Africa, costituendo insieme anche una Fondazione internazionale. Era molto contrariato per l’invasione della Costa D’Avorio da parte delle truppe francesi nella primavera del 2011, con il cambio di regime vedeva sgretolarsi il suo mondo di relazioni, scomparire amici storici che lo avevano aiutato e supportato nelle sue iniziative. Su questi episodi ci siamo confrontati a lungo e spesso abbiamo pregato insieme. Lui e il suo fido segretario Assouman Honoré erano molto affettuosi con me. Un pomeriggio, durante una riunione nei miei uffici di via Vivaio a Milano, ad un tratto guardò verso la finestra e sorrise gioiosamente; io intercettai il suo sguardo verso il cielo e rimasi in silenzio: per qualche minuto pregammo insieme, con l’anima, senza proferire parola, fu un’esperienza indimenticabile.
Mi chiedeva spesso di mia Madre, Olga Maria Vitocco, all’epoca gravemente malata, e la benediva spesso. Mi diceva: “Dille di pregare per la Chiesa”. Ci mancherà tanto »


Redazione 20-06-2014

 



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