Furti in cimiteri e abitazioni, sgominata la banda del rame, due arrestati

In sei mesi hanno rubato due tonnellate e mezzo di rame saccheggiando quasi tutti i cimiteri della provincia aquilana, ora sono fuori gioco, almeno si spera, un gruppo di romeni dedito al furto di rame. Quattro le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip mentre gli indagati sono in tutto sette. Alcuni potrebbero essere fuggiti tornando in Romania.
Nel corso dell’operazione della polizia sono state sequestrate 2 tonnellate e mezzo di rame. Valore stimato, almeno 10.000 euro nel mercato clandestino dei ricettatori. Il gruppo, composto da 5 uomini e 2 donne, è ritenuto responsabile di svariati furti presso quasi tutti i cimiteri della provincia aquilana (dai quali ha asportato discendenti di rame e prodotti funerari) ma anche presso abitazioni, anche inagibili a causa del sisma del 2009 (da cui ha sottratto grondaie, utensili, alambicchi, conche, converse e parti di coperture di tetti). I fatti sono accaduti dal dicembre 2012 a giugno 2013.
La banda era specializzata, nel senso che, secondo la polizia, si dedicava solo ai furti di rame. L’obiettivo veniva preso di mira e studiato, e poi colpito, spesso senza grandi difficoltà, perchè nei piccoli centri non esiste alcun tipo di sorveglianza, le caserme dei carabinieri chiudono alle 20 e di notte non c’è un’anima in giro, specie quando fa freddo. Alcuni cimiteri sono stati depredati più volte.
I romeni sapevano tutto ciò e agivano in tranquillità, sicuri di godere di una sorta di impunità dovuta alle circostanze. In alcuni paesi la gente era esasperata e si preparava a istituire ronde private notturne. La polizia esclude l’esistenza di basisti e complici locali.
Certo è che 2,5 tonnellate di rame in pochi mesi di “lavoro” sono una quantità ingente, dunque i furti sono stati numerorissimi. E quasi sempre facili.



 



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