Un prete e un militare nei guai per tentata truffa Chiesto il rinvio a giudizio per entrambi

Un cappellano e un giovane militare sono accusati di una tentata truffa ai danni di una finanziaria la «Fin Abruzzo service» per circa 80mila euro. I fatti contestati risalgono al 2011 mentre la richiesta di rinvio a giudizio è stata presentata alcuni mesi fa e non è stata discussa in attesa di riti alternativi e interrogatori richiesti. Gli imputati sono Giuseppe Franco, di Montesarchio, cappellano militare e Cristiano Morretti, di Firenze, anche lui militare di stanza all’Aquila all’epoca dei fatti. Questa la complessa ricostruzione della tentata truffa da parte dei pm: Morretti avrebbe per telefono chiesto un finanziamento di 80mila euro con cessione del quinto dello stipendio da addebitare sul suo conto corrente. Avrebbe poi fornito alla Finanziaria un numero di telefono non suo ma intestato a un altro militare, (ora parte civile), un caporal maggiore addetto all’assistenza fiscale del servizio amministrativo del Nono reggimento alpini, utenza di fatto in uso al reverendo. Successivamente il cappellano, qualificandosi falsamente come il caporal maggiore scelto Morretti, si presentò nella sede della finanziaria dove consegnò una busta paga contraffatta intestata al militare dove, però, veniva applicata la foto tessera con la sua immagine, quali documenti giustificativi della richiesta di finanziamento prenotata da Morretti. Secondo il pm si tratta di «atti idonei a e diretti in modo non equivoco a indurre la predetta finanziaria a erogare il finanziamento attesa l’esistenza di un tacito accordo tra Franco e Morretti volto a non adempiere l’obbligazione di restituzione e non riuscendo nell’intento solo per fatti indipendenti dalla loro volontà». I due sono accusati anche di calunnia:avrebbero in qualche modo tentato di incolpare, pur sapendolo innocente, il militare che è parte civile, «simulando a suo carico delle inesistenti tracce del suddetto reato».Non è ben chiaro se sulla vicenda ci sia anche un’indagine parallela della Procura militare. Gli imputati sono difesi dai legali Fernando Letizia, Francesco e Antonio Valentini. L’udienza preliminare si svolgerà davanti al gup Marco Billi mentre il pm è Simonetta Ciccarelli.

- da Il Centro -

 



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