Corriere: «Ora aspettiamo la visita di Papa Francesco»

 «Dopo quanto accaduto aspettiamo la visita di Papa Francesco al Santuario di San Pietro della Jenca, anche in forma privata. Sarebbe il più bel regalo per la città». Pasquale Corriere, presidente dell'associazione San Pietro della Jenca, può tirare un sospiro di sollievo. «Sono stati giorni difficili», racconta Corriere, «ma adesso dobbiamo guardare al futuro: a ciò che di positivo può venire da questa brutta pagina della storia della nostra città. La visita di papa Francesco, in quello che è stato a lungo il luogo privilegiato di Karol Wojtyla sarebbe il suggello più grande all'immagine del Santuario nel mondo». La chiesetta in pietra che guarda il Gran Sasso,, ha richiamato l'attenzione della stampa internazione per il furto sacrilego. Ieri, il rettore del Santuario, don Luigi Abid Sid, ha provveduto a far sistemare la grata in ferro che era stata tagliata, la notte tra sabato e domenica scorsi. A giorni sarà sistemato anche il vetro della finestrella laterale della chiesa e quello della nicchia che custodiva la reliquia. «Gli inquirenti consegneranno tutto il materiale rinvenuto alla Curia, che provvederà a far sistemare la teca, e a restituirla alla comunità di fedeli», prosegue Corriere, «spero possa tornare al più presto all'interno del Santuario anche se, in considerazione di quanto avvenuto, penso sia necessario installare un sistema di videosorveglianza, per evitare il ripetersi di atti sconsiderati come quello accaduto». Corriere rivolge un ringraziamento alle forze dell'ordine e alla Procura che sono intervenute «con tempestività nella ricerca della reliquia nonostante le avverse condizioni meteo. Sono certo che, da oggi, si aprirà una nuova fase per San Pietro della Jenca».

- da Il Centro -



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