Due slavine bloccarono 100 veicoli, 7 pullman e due spazzaneve in autostrada Lai davanti al giudice

Durante la nevicata del febbraio 2012, i pattugliatori, che controllavano la regolarità sul servizio, toccarono con mano l’inferno sull’A24 e sull’A25, ma soprattutto lo toccarono automobilisti e pendolari sui pullman. Ora l’inchiesta giudiziaria sui disagi alla circolazione stradale e sulla chiusura dell’A24 e dell’A25, che ha portato all’incriminazione per interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti di Igino Lai, direttore generale esercizio della Strada dei Parchi, fa un altro passo avanti. Infatti dopo il trasferimento degli atti dalla Procura dell’Aquila a quella di Roma (luogo in cui ha sede la Spa e dove vennero prese le decisioni di non chiudere alcuni tratti autostradali), il Gup ha fissato per Lai l’udienza preliminare per febbraio. A supporto delle tesi accusatoria, il pm dell’Aquila si è avvalso anche dell’inchiesta interna dell’Anas, portata avanti dall’Ispettorato di vigilanza delle concessioni autostradali. In una relazione non sono mancate le contestazioni, pressoché identiche a quelle della polizia stradale. L’avvocato Augusto La Morgia di Pescara, che assiste Lai, non soltanto ha parlato di un evento eccezionale ma anche che il suo assistito ha seguito alla lettera le circolari ministeriali. L’Ivca fa riferimento anche alle due slavine che avevano invaso la sede stradale tra Carsoli e Torano, bloccando 100 veicoli, 7 pullman e due spazzaneve. Entrambi gli organi ispettivi sono giunti alla conclusione che la Strada dei Parchi non si sarebbe attenuta alle procedure, causando disservizi alla circolazione (per 48 ore i tratti furono chiusi e per 12 ore circa i mezzi bloccati). La società avrebbe potuto intervenire per tempo e non aspettare che la situazione precipitasse. Altro aspetto sanzionato dagli ispettori dell’Anas, i ritardi per la riapertura dei tratti autostradali.


 



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