Ostetricia, personale in rivolta all'Ospedale dell'Aquila

Turni pesanti e carenza di organico. Al reparto di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila è scoppiata la protesta. Un gruppo di infermiere ha inviato una nota alla direzione della Asl per chiedere il trasferimento in altri reparti. Alla base del gesto provocatorio «il carico di lavoro eccessivo a cui sono sottoposte ostetriche e infermiere a causa della carenza di personale». Dell'argomento si è discusso in un'assemblea che si è svolta giovedì, presenti il primario, Gaspare Carta, la responsabile delle ostetriche, la dottoressa Patrizia Colaci e il responsabile Cisl dell'Aquila, Gianfranco Giorgi. «La Cisl si sta occupando da tempo della carenza di organico nel reparto di ginecologia, dove a causa della carenza di personale si ha difficoltà a coprire tutti i turni, soprattutto quelli di notte». A conti fatti, servirebbero almeno altre due ostetriche e tre unità infermieristiche oltre alle ausiliari dedicate alla sala parto. «Ostetriche e infermiere», evidenzia Giorgi, «coprono anche 8-9 notti al mese: un numero eccessivo in un reparto delicato come quello di ginecologia». L'affluenza, del resto, è notevole: da gennaio ad oggi sono stati effettuati 1008 parti. «Con un gesto provocatorio gli infermieri hanno chiesto il trasferimento in massa», dichiara Giorgi, »già ieri mattina la Asl ha disposto l'invio, in reparto, di un'unità infermieristica aggiuntiva, come richiesto dalla Cisl. Una soluzione tampone che da sola non è sufficiente: nella riunione abbiamo sollecitato un ulteriore incremento di personale». Ci sono poi problematiche non secondarie quando si è in periodo estivo con parte del personale in ferie.
 



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