L'addio ai Nostri Emigranti - di Eugenia Vitocco

L'addio ai Nostri Emigranti

 

- di Eugenia Vitocco -

Quanti autobus e quanti automobili hanno sostato li ai "FRATI"! Perchè? Venivano a prendere intere famiglie che piene di sogni e di speranza lasciavano il nostro Assergi, per andare in terre lontane in America, in Canada, in Australia, ed altrove. Scene che riappaiono nella mia mente ed io emozionalmente le narro e le trascrivo per ricolmare tutto quel vuoto che lasciarono nel cuore del nostro Assergi.

Una casa vuota si agguingeva ad un'altra vuota, e tu Assergi continuavi a rimanere solo, come sei attualmente con meno rumori, con meno sorrisi, con meno vita. Vi rimasero tanti vecchi, che definivano se stessi coppie di coniugi, destinati a concludere la loro esistenza, li tra quelle mura senza i loro figli, emigrati in terre lontane. Ad ogni autobus che partiva aumentavano, il silenzio e porte chiuse deprimente situazione per i pochi che rimanevano soli. Alla loro partenza ai FRATI (Piazza del Convento). Chi piangeva, chi singhiozzava, chi rimaneva muto come statue di marmo, specialmente i bambini che vedevano i loro coetanei partire e dire Addio. Uno scenario un po' triste per la loro età. Tra tutti quelli che partivano c'erano delle rare intelligenze che infatti hanno realizzato tutti i loro sogni in terre lontane, tra stranieri con diverse lingue e diverse nazionalità.
Mentre tu Assergi perdevi medici, ingegneri, banchieri che esplicano attualmente il frutto di quell'intelletto che tu hai loro dato. Hanno onorato due patrie, quella che conserva le loro origini, e l'altra ospitale e generosa che li ha adottati, per la loro intelligenza di fidati lavoratori. Commoventi ricordi della nostra gente e del nostro paese, risalienti anche a tempi lontanissimi dell'era Romana, come ci narra il grande Gaio Crispo Sallustio di Amiternum, scrittore Latino e Sabino nell'attuale territorio aquilano quando tutta la popolazione scese in piazza a salutarlo. Lasciava Amiternum per andare ad esplicare i suoi doveri, come senatore nell'allora IMPERO ROMANO. Ne' più e ne' meno di come gli Assergesi hanno salutato i loro compaesani che emigravano.

Corsi e ricorsi storici. Si rivelano con cause diverse ma testualmente e umanamente nella stessa maniera.

Con grande orgoglio ho trascritto ancora una volta questi miei vissuti pensieri e ricordi che deliziano i miei giorni, augurandomi che anche altri li godano come me e ne siano orgogliosi perchè i nostri emigranti da soli e con le loro qualità intellettive ed Assergesi (in terre lontane) si sono ingranati è con onore e con le loro generazioni nel produttivo ingranaggio del mondo odierno.

Eugenia Vitocco, USA

VI RIPROPONIAMO UN VIDEO REALIZZATO IN OCCASIONE DEL FERRAGOSTO DEL 2014

 

IL VIDEO CHE SEGUE E' STATO REALIZZATO IN AUSTRALIA NEL 2010


"Non ci sono parole, per di scrivere le emozioni vedendo le foto degli emigranti. Ma di più leggere la storia degli emigranti. Ho avuto i brividi, e un po' di lacrime ci sono anche scappate. Io Eugenia ti ringrazio tanto, sono parole ben dette, è la verità. Tanti saluti e un forte abbraccio"

Lina Napoleone



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