Una poesia d'amore scritta per la mia città.
Posted by Antonio Giampaoli | 2011-11-08 | Commenti: 0 | Letto 1699 volte
ALLA MIA CITTA' (Di Cristina Spennati) - Con questa in particolare ho ricevuto una segnalazione di merito al premio Cavallari di Pizzoli e ne sono stata davvero onorata e felice. Il cammino per ognuno di noi aquilani dal 6 Aprile 2009 è stato davvero tortuoso e più andiamo avanti più si prospetta un futuro incerto e brutto. Viviamo consapevoli che andare avanti è, e deve essere l'unico pensiero preponderante, ma non sempre ciò è facilmente perseguibile e si continua questa vita con mille difficoltà nell'attesa che il domani torni ad essere finalmente fonte di gioia, per ognuno di noi. Non abbandoniamo la speranza e lottiamo contro fantasmi di una stagione cruenta che, avviliscono spesso il nostro già instabile presente. Siam figli di un'epoca bislacca in cui a troppi non basta il misero stipendio a fine mese e in cui a pochi invece, sono dati troppi privilegi. La nostra bella patria oggi soffre, boccheggia in un mare di melma, tutta l'Italia a causa di vecchie amministrazioni sbagliate, sta pagando un caro prezzo, per il dissesto idrogeologico. Nei tg e nelle varie trasmissioni televisive non si parla d'altro, il fango l'acqua e i detriti hanno ucciso i nostri fratelli su al Nord, e noi abbiamo visto con gli occhi e rivissuto con il cuore l'ira di madre natura, ma anche il sud e il centro sono toccati da forti instabilità meteorologiche che dilaniano ogni giorno il territorio, siamo tutti figli della stessa terra e abbiamo tutti da vivere gli stessi destini . Ho pianto questi giorni nel vedere i corpi trascinati dalla corrente, impotenti di fronte alla forza del fiume in piena, è stato atroce, penso a loro, e mi auguro che non vengano mai più abbandonati a se stessi in balia degli eventi... un abbraccio forte vorrei poter dare ad ognuno di loro, trasmettere anche solo per un attimo, un po' di calore a chi oggi vive di incertezza come me. La mia Italia terra di uomini fieri e di donne forti ce la farà, ma il rammarico resta per queste maledette disparità, non posso credere che ci sono deputati "dinosauri" che prendono oltre 30.000 euro al mese di pensione, e dall'altra parte tanta gente fa fatica con i suoi 700-800-1000 euro a pagare le bollette, non posso credere che la pensione minima sia di 400 euro (che ci fai?)... A noi oggi stanno chiedendo la restituzione delle tasse non pagate durante il periodo successivo al sisma, il 100% dei soldini delle tasse ci richiedono, come se noi adesso fossimo in grado di affrontare tali spese senza batter ciglio, come se il sisma sia solo un lontano ricordo in abruzzo, ma il sisma qui non è affatto un ricordo lontano anzi tutt'altro, viviamo ora peggio che nei primi mesi, oggi tanti di noi non hanno il lavoro, non hanno agevolazioni e la crisi mondiale che si sta propinando ai nostri occhi già da qualche tempo, rende il vivere quotidiano lugubre è sempre più incerto. Ma come si dice qui a L'Aquila tiremo nnanzi ( andiamo avanti) senza troppi piagnisdei, siamo un popolo fiero e ci rompe non poco dover scendere in piazza per non far calpestare i nostri diritti, ma se si rende necessario lo facciamo. La speranza è che gli organi politici che ci rappresentano prendano coscienza e non sia necessario elemosinare sconti come quelli dei nostri fratelli di sventura umbri e marchigiani, ma temo che ciò sia alquanto improbabile data l'attuale situazione politica e finanziaria della mia bella Italia. Per ogni cittadino italiano oggi è tortuoso il cammino, (per noi terremotati, alluvionati e feriti in generale, lo è solo un po' di più...) per questo la mia poesia oggi la dedico a tutta la mia bella Italia... Buona vita a tutti e grazie ancora per l'opportunità.
Tortuoso il cammino
Si accinge a driblare
Tra i mandorli in fiore il mattino
Raccoglie
Lungo sponde di mare salmastro
Echi di spuma
Intrepido affronta la furia del vento tra i monti
E alla luce del giorno che nasce
Ora giunge il risveglio
Tutto tace
Il sole
Si leva piano dal suo giaciglio di spine
Illumina di nuova luce la terra
E ogni essere freme
E’ giorno
Comincia la vita
Tra i mandorli in fiore
Si accenna il ronzio delle api e il cinguettare dei passeri in festa
Sulla riva il passeggio dei vecchietti
Accompagna il gracchiare dei gabbiani
E tra i monti già tinti di rosa
Ora inizia festosa la vita
Vola l’Aquila maestosa
Sulle distese antiche
E accompagna con forza e coraggio
La triste sveglia della terra mia
Torneranno i giorni della gioia
Ora è ancora il tempo del pianto
Ed ecco l’uomo
Si affaccia alla finestra e non vede che
Case distrutte e miserie
Per anni
Tra echi di pianti solenni si sveglierà ogni giorno
Uomo stanco
La vita non ha fatto male soltanto alle tue mura
Ha sanato
Con maledetta freddezza anche la tua mente
Che ora vacilla
Nel vedere il disegno che si pone ai tuoi occhi ogni giorno
Ti accompagna nel tortuoso cammino la speranza
Di rivedere la tua città viva chissà ….
Un giorno
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