PAGANICA, La tradizione più forte del sisma Riti religiosi, processioni e la fiera

(Da Il Centro) -  Per la prima volta dopo il terremoto dell’aprile del 2009, una parte dei festeggiamenti di Pasqua tornerà ad occupare la piazza di Paganica. «Un piccolo segno di rinascita» secondo gli organizzatori «un modo per andare avanti nel solco delle tradizioni». Ricco il cartellone di appuntamenti che cominceranno oggi e termineranno martedì.
 Paganica è stato uno dei paese i maggiormente colpiti dal terremoto. «Quest’anno» dice Ugo De Paulis presidente della circoscrizione «stiamo cercando di tornare alla normalità, seppur con molte difficoltà». E’ con questo spirito che per la prima volta dopo il terremoto i festeggiamenti torneranno in parte nella piazza principale. «E’ un piccolo segno di rinascita» continua De Paulis. Le indicazioni dell’arcivescovo Giuseppe Molinari, su come far svolgere i festeggiamenti non cambieranno il programma più di tanto. Nel «Direttorio per la celebrazione e la pastorale dei sacramenti» il vescovo ha imposto fra l’altro alcune regole sulle processioni nelle feste patronali: «Non è lecito attaccare denari alla statua, che non può essere messa all’asta; proibiti gli spari». Proibito anche portare altre statue al di fuori di quella del santo festeggiato. Le processioni non devono durare più di due ore. Vietati «gli spettacoli leggeri o di altro tipo che non diano garanzia - nei contenuti, nel linguaggio, nell’abbigliamento, nell’organizzazione - di rispetto del decoro e della dignità che una festa religiosa richiede». E’ proprio per non disubbidire all’arcivescovo che a Paganica non ci saranno fuochi d’artificio durante la processione di domani, Lunedì dell’Angelo e festa del patrono San Giustino. «Faremo i fuochi a chiusura della festa, la sera di martedì alle ore 22» spiega De Paulis «d’altra parte da dopo il terremoto non si è fatto più lo “sparo” durante la processione. Anche i soldi non si appendono più alle statue da tempo e l’asta per portare il simulacro sono più di 20 anni che non la facciamo. Una volta si arrivò a pagare otto milioni. Era un rito pagano, che abbiamo preferito eliminare. Adesso la statua di San Giustino viene portata in processione dai ragazzi di 18 anni, mentre quella della Madonna da uno dei gruppi del paese che si sceglie per sorteggio». Durante la processione ci sarà solo musica sacra. «Sarà tutto nel segno della tradizione» dice il parroco, Dionisio Humberto Rodriguez Cuartas «per quanto riguarda gli spari, è importante tornare all’essenziale e rispettare il momento che stiamo vivendo e il dolore delle persone. Tanta gente ha espresso questa volontà. Il centro della festa è l’eucarestia, non lo sparo».
IL PROGRAMMA. Ricco il programma di iniziative per questi giorni a Paganica dove è prevista anche la storica fiera. Oggi alle ore 18 si terrà la celebrazione eucaristica alla chiesa degli Angeli Custodi.
 A seguire l’incontro con i candidati in lizza per portare la statua della Madonna d’Appari.
 Domani in occasione della festa di San Giustino, patrono di Paganica, oltre alle messe ci sarà - dopo la cerimonia delle 11 - la processione accompagnata dalla banda locale. In serata (ore 20.30) cerimonia con le reliquie dei santi nella chiesa degli Angeli Custodi.
 Martedì 26 alle ore 10, la processione verso il santuario della Madonna d’Appari accompagnata dalla banda. La messa verrà celebrata dal vescovo ausiliare D’Ercole.
 Appuntamenti ricreativi:
 Oggi pomeriggio alla Villa Comunale, si terrà uno spettacolo per bambini (16.30).
Alle 21.30 a piazza Umberto I «Trio99» in concerto.
 Domani giro bandistico in paese e alle 22 le fontane danzanti, sempre in piazza Umberto I.
 Il 26 la festa riprenderà con la banda di Paganica, poi dalle 17 alle 21.30 la “Magicaboola brass band” si esibirà sia in paese e nell’area del progetto Case

«Ritrovarsi insieme nel segno di amicizia e solidarietà»
 
 RAFFAELE ALLOGGIA*

 E’ Pasqua, tornano a Paganica la fiera e le feste Patronali di San Giustino e della Madonna d’Appari. Purtroppo i luoghi non saranno quelli tradizionali; scarsa sarà la presenza degli animali, molte le bancarelle degli ambulanti. L’antica fiera sarà però - come sempre - per molti abitanti del circondario un momento d’incontro, magari davanti ad un panino imbottito di porchetta ed un bicchiere di vino, o solo per stringersi la mano rinsaldando un’amicizia o riconfermare con uno sguardo, quella solidarietà che è ancora più forte dopo il 6 aprile 2009. Una parvenza di ritorno alla normalità è data dalla presenza di numerose giostre per un necessario e giusto divertimento per i giovani. Un comitato feste di giovani ha garantito un programma di tutto rispetto nonostante le oggettive difficoltà per la sofferenza del territorio. La processione del martedì di Pasqua da sempre ha richiamato la presenza di decine di migliaia di persone. Le statue dei Santi appartenenti alle sette chiese del paese, verranno portate in processione dalla chiesa parrocchiale provvisoria al tempio della Madonna d’Appari nella suggestiva omonima valle. Nella circostanza i numerosi portatori delle statue, una volta arrivati nel Santuario, come da tradizione, assiepati nelle rocce circostanti, fanno incetta di salami, salsicce, formaggi e ogni ben di Dio, accompagnati da un fiasco di buon vino.
 Nel passato, sovente i fedeli percorrevano scalzi e oranti la vallata d’Appari trascinandosi poi ginocchioni dal sagrato del tempio fino all’altare. I percorsi tradizionali delle processioni all’interno del paese sono resi impossibili - con qualche eccezione - a causa delle macerie e delle auto che sono rimaste sotto le pietre. Non sentiremo quindi i profumi dei ragù delle feste, a cui ci eravamo abituati, che uscivano dalle finestre delle nostre case di via del Caldarello, né vedremo petali di rose gettate - dai balconi di via dell’Ulivo - sulla statua della Madonna d’Appari, né sentiremo al rientro della processione, quel suono a festa, ormai dimenticato, delle campane della chiesa di Sant’Antonio e della chiesa parrocchiale di Santa Maria dell’Assunta, mute da quel 6 aprile 2009.
*cultore di storia locale
 



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