L'AQUILA: TINARI, “1^ MAGGIO, RIDARE SPERANZA A GIOVANI E FAMIGLIE”

 

 

 

“In una città dove decine di milioni di euro sono stati stanziati per lo sviluppo economico, non è accettabile avere un tasso di disoccupazione giovanile del 39,1 %, come dimostrano gli ultimi dati pubblicati dall'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro”  è quanto scrive in una nota Roberto Tinari, Vice Presidente del Consiglio Comunale dell' Aquila.

“In molti hanno esultato per alcune voci pubblicate nello studio appena citato,  evitando però di analizzarne il quadro completo: se L'Aquila si attesta tra le città con reddito pro capite più elevato delle province del meridione, non si può fare a meno di notare come l'importo sia comunque inferiore a quello della media italiana, e come ad influenzare questi dati ci sia un'altissima percentuale ( 34,1%) di contratti definiti 'non standard', ovvero contratti di lavoro dipendente  a tempo indeterminato, ma in part-time involontario , che include anche i dipendenti a termine, i collaboratori e gli autonomi. Il dato, inoltre, analizza unicamente la retribuzione netta della mensilità precedente all'intervista effettuata, senza considerare eventuali altre mensilità (es. tredicesima, quattordicesima) e voci accessorie: tutele che molti dei cosiddetti lavoratori 'non standard' non percepiscono”.

“Preoccupante è anche il 'gender gap' occupazionale, che vede L'Aquila al 97° posto su 110 province analizzate, con una differenza tra tasso di occupazione maschile e femminile del 24,3%, a fronte di una media nazionale del 18,4 %: un tale squilibrio di genere a sfavore delle donne, oltre in generale a riflettere pienamente il divario territoriale tra CentroNord e Mezzogiorno, rivela  l'assenza pesante di un preciso programma di sviluppo economico e sociale, che attui adeguate ed inclusive politiche del lavoro e di sostegno alla famiglia.”

“In ogni caso, a mio avviso, il dato che più di tutti riflette la sensazione di stallo e la mancanza di fiducia e prospettive che viviamo è quello sui cosiddetti 'inattivi': abbiamo un 35,1% di persone che non partecipano in nessun modo al mercato del lavoro, non essendo né occupati né in cerca di occupazione.”

“Non possiamo più permetterci di restare a guardare: la ricchezza è purtroppo nelle mani di pochi e noti personaggi ma la nostra città ha assoluto bisogno di un preciso piano di sviluppo economico, sociale ed industriale, che eviti lo spopolamento ed il relativo divario che si sta creando ad ogni livello, ridando fiducia e speranza agli aquilani.” conclude Tinari.


 



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