Non arrivano i soldi da Roma - Il Comune aumenta la tassa sui rifiuti del 20%

 

 

Sarà un autunno tutt’altro che piacevole per gli aquilani, che al rientro dalle ferie nella buca delle lettere troveranno la bolletta della Tari, aumentata del 20% rispetto all’anno scorso. «Il provvedimento», spiega l’assessore Giovanni Cocciante, «deciso nel corso di una riunione col sindaco Cialente e alcuni dirigenti comunali, si è reso necessario perché il buco nel bilancio non consente di fare altrimenti. C’è sempre il problema, infatti, dei mancati trasferimenti da parte dello Stato. Avremmo dovuto aumentare la Tari del 48% perché, tra l’altro, la legge ci obbliga a coprire con la tassa l’intero costo del servizio, ma ci rendiamo conto delle difficoltà da parte dei cittadini». Certo, un aumento del 20% farà storcere la bocca agli aquilani, ma uno del 48% sarebbe davvero fuori dal limite della sostenibilità per le famiglie, in una città che a sette anni dal terremoto fa i conti con un indebolimento strutturale del tessuto economico. «All’Asm», continua l’assessore, «sulla base del contratto di servizio sottoscritto l’anno scorso, prima che io ricevessi la delega, dobbiamo la somma di 14,5 milioni di euro. Noi ne riscuotiamo solo 9,5. Va da sé che, purtroppo, occorre aumentare il livello di pressione fiscale per coprire il costo del servizio, esattamente come prescrive la legge. Abbiamo chiesto all’Asm di rivedere il contratto, ma ci hanno detto che non è possibile per via dei costi». Certamente non sono stati i rifiuti, da soli, a far precipitare in profondo rosso le casse dell’ente. A poco meno di due settimane dalla scadenza del termine per l’approvazione del bilancio di previsione e del consuntivo, sono ancora latitanti i famosi fondi che dovevano arrivare dal Governo, a copertura dei mancati introiti delle tasse locali sul patrimonio edilizio ancora inagibile. «Per la prima volta», aggiunge Cocciante, «dopo sette anni è venuto meno l’aiuto del governo che copriva le mancate riscossioni. L’Aquila è un caso particolare, ma a Roma non se lo vogliono mettere in testa. So che ci sono contatti con la capitale, in questo momento. Anche la senatrice Pezzopane si sta occupando della faccenda. Speriamo in un decreto che sblocchi la situazione». Ma a quanto ammonta la cifra che il Comune sta aspettando? «Ci devono dare 18,9 milioni, ai quali se ne aggiungono altri 4,7. Già se arrivassero i 18,9 saprei come come fare a far quadrare bilancio. Entro il 30, comunque, deliberiamo. Il consuntivo lo abbiamo approvato venerdì, in tarda serata. Adesso va in commissione, poi si porta in consiglio».

di Angela Baglioni - da Il Centro -

 



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